Cervo – All 25

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Il cervo è arrivato sul mercato per la caccia ai prezzi bassi! Prima di acquistare, prova sicuramente…

Negli ultimi anni, un fenomeno insolito ma sempre più frequente ha catturato l'attenzione in alcune zone rurali d'Italia: i cervi rossi selvatici (Cervus elaphus) che si avvicinano ai villaggi. Questi magnifici animali, solitamente legati alle foreste fitte e alle colline remote, stanno lentamente cambiando i loro comportamenti tradizionali, spingendosi verso le aree abitate alla ricerca di nuove risorse alimentari.

Il cervo rosso è uno degli ungulati terrestri più grandi d'Europa, con maschi adulti (detti "stags") che possono raggiungere un'altezza di circa 130 cm al garrese e pesare fino a 250 kg. Le femmine (chiamate "hinds") sono generalmente più piccole. La loro pelliccia varia dal marrone chiaro al rossiccio durante l'estate, mentre diventa più scura e ispida durante l'inverno per adattarsi alle condizioni climatiche fredde.

In Italia, il cervo rosso è principalmente presente nel nord e nel centro del paese, con popolazioni significative negli Appennini e nelle Alpi. Parco naturali come il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il Parco Naturale della Valle del Ticino e il Parco Regionale dei Castelli Romani offrono habitat protetti che favoriscono la loro sopravvivenza. Preferiscono ambienti boschivi misti, praterie alpine e aree con una combinazione di zone aperte e coperture vegetali fitte, che consentono loro di pascolare e nascondersi dai predatori.

Il cervo rosso (Cervus elaphus) è uno degli animali più iconici e ammirati della fauna italiana. Originariamente diffusi in gran parte dell'Europa, i cervi rossi hanno trovato un rifugio ideale nei boschi fitti e nelle colline ondulate dell'Italia, dove continuano a prosperare nonostante le sfide poste dall'urbanizzazione e dalla frammentazione del loro habitat.

L'habitat originario del cervo è costituito dalle zone boschive con presenza di radure o aree di boscaglia poco fitta, generalmente in ambiente pianeggiante o a basse altitudini: successivamente la specie si è sospinta in aree montuose od impervie per sfuggire alla pressione demografica e venatoria dell'uomo. È stato inoltre introdotto in numerosi ambienti ai quali si è adattato brillantemente, dalla brughiera alla foresta di conifere.

Sebbene il cervo rosso non sia considerato in pericolo di estinzione in Italia, alcune minacce persistono, come la perdita di habitat, la caccia illegale e i conflitti con le attività agricole. Per proteggere queste magnifiche creature, numerosi programmi di conservazione sono stati messi in atto all'interno dei parchi naturali italiani. La gestione sostenibile della caccia è anche un aspetto importante per mantenere le popolazioni equilibrate e prevenire danni alle coltivazioni locali.

Il principale motivo che spinge i cervi rossi a lasciare i loro habitat naturali è la ricerca di cibo. Con il cambiamento climatico e la crescita delle attività umane, alcune regioni boschive hanno visto una riduzione delle risorse disponibili, costringendo gli animali a espandere i loro territori. Inoltre, durante l'inverno, quando la neve copre il suolo e rende difficoltoso trovare erba o foglie, i villaggi offrono alternative appetibili come orti, campi coltivati e persino rifiuti organici lasciati dagli esseri umani.

L'aumento delle interazioni tra animali e umani può portare a situazioni di conflitto, specialmente se i cervi attraversano strade o si avvicinano troppo alle abitazioni.

Il cervo è arrivato sul mercato per la caccia ai prezzi bassi! Prima di acquistare, prova sicuramente… Negli ultimi anni, un fenomeno insolito ma sempre più frequente ha catturato l'attenzione in alcune zone rurali d'Italia: i cervi rossi selvatici (Cervus elaphus) che si avvicinano ai villaggi. Questi magnifici animali, solitamente legati alle foreste fitte e alle colline remote, stanno lentamente cambiando i loro comportamenti tradizionali, spingendosi verso le aree abitate alla ricerca di nuove risorse alimentari. Il cervo rosso è uno degli ungulati terrestri più grandi d'Europa, con maschi adulti (detti "stags") che possono raggiungere un'altezza di circa 130 cm al garrese e pesare fino a 250 kg. Le femmine (chiamate "hinds") sono generalmente più piccole. La loro pelliccia varia dal marrone chiaro al rossiccio durante l'estate, mentre diventa più scura e ispida durante l'inverno per adattarsi alle condizioni climatiche fredde. In Italia, il cervo rosso è principalmente presente nel nord e nel centro del paese, con popolazioni significative negli Appennini e nelle Alpi. Parco naturali come il Parco Nazionale del Gran Paradiso, il Parco Naturale della Valle del Ticino e il Parco Regionale dei Castelli Romani offrono habitat protetti che favoriscono la loro sopravvivenza. Preferiscono ambienti boschivi misti, praterie alpine e aree con una combinazione di zone aperte e coperture vegetali fitte, che consentono loro di pascolare e nascondersi dai predatori. Il cervo rosso (Cervus elaphus) è uno degli animali più iconici e ammirati della fauna italiana. Originariamente diffusi in gran parte dell'Europa, i cervi rossi hanno trovato un rifugio ideale nei boschi fitti e nelle colline ondulate dell'Italia, dove continuano a prosperare nonostante le sfide poste dall'urbanizzazione e dalla frammentazione del loro habitat. L'habitat originario del cervo è costituito dalle zone boschive con presenza di radure o aree di boscaglia poco fitta, generalmente in ambiente pianeggiante o a basse altitudini: successivamente la specie si è sospinta in aree montuose od impervie per sfuggire alla pressione demografica e venatoria dell'uomo. È stato inoltre introdotto in numerosi ambienti ai quali si è adattato brillantemente, dalla brughiera alla foresta di conifere. Sebbene il cervo rosso non sia considerato in pericolo di estinzione in Italia, alcune minacce persistono, come la perdita di habitat, la caccia illegale e i conflitti con le attività agricole. Per proteggere queste magnifiche creature, numerosi programmi di conservazione sono stati messi in atto all'interno dei parchi naturali italiani. La gestione sostenibile della caccia è anche un aspetto importante per mantenere le popolazioni equilibrate e prevenire danni alle coltivazioni locali. Il principale motivo che spinge i cervi rossi a lasciare i loro habitat naturali è la ricerca di cibo. Con il cambiamento climatico e la crescita delle attività umane, alcune regioni boschive hanno visto una riduzione delle risorse disponibili, costringendo gli animali a espandere i loro territori. Inoltre, durante l'inverno, quando la neve copre il suolo e rende difficoltoso trovare erba o foglie, i villaggi offrono alternative appetibili come orti, campi coltivati e persino rifiuti organici lasciati dagli esseri umani. L'aumento delle interazioni tra animali e umani può portare a situazioni di conflitto, specialmente se i cervi attraversano strade o si avvicinano troppo alle abitazioni.

Post: 9 January 22:52

Video di caccia e cacciatori in Italia

Qualche cervo mulo per aiutare l'attesa

Qualche cervo mulo per aiutare l'attesa

Post: 13 August 2024

Mario Gurza

Caccia nelle Riserve Private Italiane: Esclusività, Tradizione e Gestione Sostenibile 

Caratteristiche geografiche e naturali della regione dal punto di vista venatorio

 Le riserve private italiane, come Tenuta La Selva (Toscana) e Riserva San Rossore (Toscana), si estendono su oltre 500.000 ettari tra boschi secolari, colline, paludi e parchi storici. Queste aree, gestite da enti privati o famiglie nobiliari, ospitano ecosistemi ricchi: dai faggi delle Riserve dell’Appennino alle paludi costiere della Maremma , ideali per fauna come cervi, cinghiali, fagiani e rapaci.

Demografia dei Cacciatori: Un Focus su Numero, Età, Sesso

 In Italia, ~600.000 cacciatori (2023) frequentano le riserve private, con un focus su:
Toscana (25% degli utenti), per la caccia al cinghiale.
Piemonte (15%), specialmente per il cervo nobile.
Sardegna (10%), nota per la pernice sarda.
 Il 40% dei frequentatori sono stranieri (tedeschi, francesi, svizzeri), attratti da pacchetti "all-inclusive".

Tipologie di Caccia e Specie Presenti

Caccia al Cervo e Daino : Organizzata in riserve come Riserva di Val di Chiana (Arezzo), con appostamenti mimetizzati.
Caccia al Cinghiale : Praticata in braccata con segugi in Tenuta Il Poderaccio (Grosseto).
Caccia agli Uccelli : Fagiani e pernici nelle riserve collinari del Piemonte (es. Riserva La Mandria ).
Caccia al Mouflon : Specie introdotta in Sardegna (Riserva di Monte Arcosu).

Stagioni Venatorie 

Cinghiale : Ottobre – Gennaio (divieto notturno).
Cervo : Settembre – Dicembre (solo maschi adulti).
Selvaggina Minuta : Settembre – Novembre.
Uccelli Migratori : Settembre – Febbraio (max 10 esemplari/giorno).

Associazioni e Club Locali

Federcaccia Private Reserves : Coordina le attività in 80 riserve italiane.
Club Cacciatori delle Riserve Storiche : Organizza battute nelle ex tenute dei Medici (es. Riserva di Poggio a Caiano ).
Aziende Venatorie di Lusso : Strutture come Castello di Sammezzano (Toscana) offrono guide multilingue e pernottamenti.

Legislazione Regionale

Licenze : Obbligo di tesserino regionale e autorizzazione della riserva.
Limiti : 1 cervo, 2 cinghiali e 5 fagiani per stagione (varia per riserva).
Armi : Fucili con canna minima 55 cm; divieto di richiami elettroacustici.
Regole delle Riserve : Prenotazione obbligatoria, assicurazione RC, divieto di raccogliere trofei senza permesso.

Tradizioni Venatorie Regionali: Riti, Usi e Cultura Locale della Caccia

Toscana : Dopo la caccia, si gusta il "cinghiale in umido" accompagnato da Chianti.
Piemonte : La "Festa del Cervo" a novembre celebra la fine della stagione con degustazioni di salumi e formaggi.
Sardegna : Il "rito della preda" prevede che il primo animale cacciato venga benedetto in una chiesetta rurale.

Fatti Sorprendenti e Curiosità: Cosa Rende Unica la Caccia in Questa Regione

Riserva San Rossore : Ex tenuta dei Savoia, ospitò battute di caccia di Umberto II.
Progetto M.A.R.C.O. : Nelle riserve del Veneto, cacciatori collaborano con università per monitorare il lupo italiano .
Record Mondiale : Nel 2021, un cacciatore ha abbattuto un cervo di 220 kg in Riserva di Val di Chiana , entrando nel Guinness dei Primati.
Le riserve private italiane non sono solo territori di caccia, ma archivi viventi di storia e natura. Qui, tra le mura di antiche tenute nobiliari e i sentieri segreti di boschi incontaminati, ogni cacciatore diventa custode di un’eredità che affonda le radici nei secoli. L’eco dei richiami tradizionali, il sapore della selvaggina cucinata secondo ricette dimenticate e il silenzio reverenziale delle albe in riserva raccontano una verità semplice: cacciare in questi luoghi è un dialogo tra l’uomo e la terra, dove ogni preda è un tributo al ciclo della vita e ogni passo è una promessa di rispetto. Perché nelle riserve private, più che altrove, la vera ricchezza non è nel trofeo esposto, ma nella consapevolezza di appartenere a un’armonia più grande — quella che solo chi sa ascoltare il respiro della natura può comprendere.
#CacciaRiservePrivate #TenutaLaSelva #CervoNobile #Cinghiale #Fagiano #FedercacciaPrivate #TradizioniVenatorie #ToscanaCaccia #Maremma #ValDiChiana #Italia #RiservaSanRossore #ProgettoMarco #CacciaConCani #MonteArcosu #CacciaEsclusiva

Caccia nelle Riserve Private Italiane: Esclusività, Tradizione e Gestione Sostenibile Caratteristiche geografiche e naturali della regione dal punto di vista venatorio Le riserve private italiane, come Tenuta La Selva (Toscana) e Riserva San Rossore (Toscana), si estendono su oltre 500.000 ettari tra boschi secolari, colline, paludi e parchi storici. Queste aree, gestite da enti privati o famiglie nobiliari, ospitano ecosistemi ricchi: dai faggi delle Riserve dell’Appennino alle paludi costiere della Maremma , ideali per fauna come cervi, cinghiali, fagiani e rapaci. Demografia dei Cacciatori: Un Focus su Numero, Età, Sesso In Italia, ~600.000 cacciatori (2023) frequentano le riserve private, con un focus su: Toscana (25% degli utenti), per la caccia al cinghiale. Piemonte (15%), specialmente per il cervo nobile. Sardegna (10%), nota per la pernice sarda. Il 40% dei frequentatori sono stranieri (tedeschi, francesi, svizzeri), attratti da pacchetti "all-inclusive". Tipologie di Caccia e Specie Presenti Caccia al Cervo e Daino : Organizzata in riserve come Riserva di Val di Chiana (Arezzo), con appostamenti mimetizzati. Caccia al Cinghiale : Praticata in braccata con segugi in Tenuta Il Poderaccio (Grosseto). Caccia agli Uccelli : Fagiani e pernici nelle riserve collinari del Piemonte (es. Riserva La Mandria ). Caccia al Mouflon : Specie introdotta in Sardegna (Riserva di Monte Arcosu). Stagioni Venatorie Cinghiale : Ottobre – Gennaio (divieto notturno). Cervo : Settembre – Dicembre (solo maschi adulti). Selvaggina Minuta : Settembre – Novembre. Uccelli Migratori : Settembre – Febbraio (max 10 esemplari/giorno). Associazioni e Club Locali Federcaccia Private Reserves : Coordina le attività in 80 riserve italiane. Club Cacciatori delle Riserve Storiche : Organizza battute nelle ex tenute dei Medici (es. Riserva di Poggio a Caiano ). Aziende Venatorie di Lusso : Strutture come Castello di Sammezzano (Toscana) offrono guide multilingue e pernottamenti. Legislazione Regionale Licenze : Obbligo di tesserino regionale e autorizzazione della riserva. Limiti : 1 cervo, 2 cinghiali e 5 fagiani per stagione (varia per riserva). Armi : Fucili con canna minima 55 cm; divieto di richiami elettroacustici. Regole delle Riserve : Prenotazione obbligatoria, assicurazione RC, divieto di raccogliere trofei senza permesso. Tradizioni Venatorie Regionali: Riti, Usi e Cultura Locale della Caccia Toscana : Dopo la caccia, si gusta il "cinghiale in umido" accompagnato da Chianti. Piemonte : La "Festa del Cervo" a novembre celebra la fine della stagione con degustazioni di salumi e formaggi. Sardegna : Il "rito della preda" prevede che il primo animale cacciato venga benedetto in una chiesetta rurale. Fatti Sorprendenti e Curiosità: Cosa Rende Unica la Caccia in Questa Regione Riserva San Rossore : Ex tenuta dei Savoia, ospitò battute di caccia di Umberto II. Progetto M.A.R.C.O. : Nelle riserve del Veneto, cacciatori collaborano con università per monitorare il lupo italiano . Record Mondiale : Nel 2021, un cacciatore ha abbattuto un cervo di 220 kg in Riserva di Val di Chiana , entrando nel Guinness dei Primati. Le riserve private italiane non sono solo territori di caccia, ma archivi viventi di storia e natura. Qui, tra le mura di antiche tenute nobiliari e i sentieri segreti di boschi incontaminati, ogni cacciatore diventa custode di un’eredità che affonda le radici nei secoli. L’eco dei richiami tradizionali, il sapore della selvaggina cucinata secondo ricette dimenticate e il silenzio reverenziale delle albe in riserva raccontano una verità semplice: cacciare in questi luoghi è un dialogo tra l’uomo e la terra, dove ogni preda è un tributo al ciclo della vita e ogni passo è una promessa di rispetto. Perché nelle riserve private, più che altrove, la vera ricchezza non è nel trofeo esposto, ma nella consapevolezza di appartenere a un’armonia più grande — quella che solo chi sa ascoltare il respiro della natura può comprendere. #CacciaRiservePrivate #TenutaLaSelva #CervoNobile #Cinghiale #Fagiano #FedercacciaPrivate #TradizioniVenatorie #ToscanaCaccia #Maremma #ValDiChiana #Italia #RiservaSanRossore #ProgettoMarco #CacciaConCani #MonteArcosu #CacciaEsclusiva

Post: 11 June 14:38

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